Ottobre è mese di vendemmia
Ottobre è il mese della vendemmia sull’Etna. Una vendemmia che quest’anno viene anticipata dalla luce ammaliatrice della Superluna, detta anche “Luna del raccolto”, coincidente con la posizione del nostro satellite in perigeo. I nativi americani, in particolare la numerosa comunità degli Algonchini, attribuivano a questo evento un significato speciale. Si pensava infatti che, con il favore del chiaro di luna, le attività nei campi si sarebbero prolungate anche nelle ore notturne, consentendo immediati e ragguardevoli profitti.
Arte e Vino
Con la vendemmia il ciclo produttivo viene portato a conclusione in un succedersi di suoni, profumi, sussurri, attese e speranze.
Di questa atmosfera a volte pacata, a volte concitata, si è appropriata l’arte, traducendola in opere dall’innegabile potere evocativo.
Sembra consolidato che tra le varie espressioni artistiche e il settore enologico si sia instaurata una certa corrispondenza. Entrambe le esperienze, infatti, tendono a oltrepassare l’apparente mondo fenomenico per cogliere l’essenza del reale.
Il connubio tra arte e vino è stato celebrato, nei secoli, da maestri della caratura di Caravaggio, Renoir e Miró.
La Vigna rossa di Van Gogh
Joselita Ciaravino, autrice del recente saggio “Una storia tutta sbagliata” ci ricorda che l’unico quadro venduto da Vincent Van Gogh, durante la sua breve esistenza infarcita da fallimenti e delusioni, porti il titolo di “La Vigna rossa” risalente al 1888. L’opera definisce la svolta dell’artista olandese “Nel segno del colore e dell’energia”. L’olio su tela, caratterizzato da giallo caldo, rosso e viola che, nella visione d’insieme, trasmettono l’immagine del foliage tipico del paesaggio autunnale, ritrae i contadini intenti a raccogliere l’uva in un vigneto della campagna arlesiana. Si racconta che un comune sentire avvicinasse Van Gogh ai vendemmiatori che, come lui, lavoravano al ritmo della natura e non contro di essa.
Donne e vigna
Il rito ancestrale della vendemmia viene eseguito da Cottanera rigorosamente al femminile, nel rispetto di una remota tradizione del luogo.
Il territorio etneo è geografia umana incisa al femminile. Figlia di Urano e Gea, Etna è una dea nata dall’incontro tra Cielo e Terra. In virtù delle sue caratteristiche, rimanda all’idea di maternità, fertilità e abbondanza.
Pelle bruna ispessita e segnata dai raggi impietosi del sole, lineamenti marcati e decisi. Donne forti, interconnesse tra di loro, una polifonia che si fa una voce sola, in continuo dialogo con l’avvicendarsi delle stagioni, l’irruenza e imprevedibilità della “Montagna”, il segreto dei venti, il canto dell’alba e l’atavico silenzio che scende sul significato del tramonto.
All’avanzare imperante della tecnologia le donne oppongono la nudità delle loro mani, la fermezza avvolgente dei loro sguardi, i fianchi sodi e morbidi. Donna come cura, nutrimento e protezione.
Mani nodose, incallite, operose, delicate. Mani che si muovono con abile destrezza nelle varie fasi della lavorazione, dalla potatura, all’invaiatura, alla raccolta, consapevoli che dalla scelta dei grappoli migliori dipenderà la qualità del vino. Le mani tessono lo statuto della loro vita, trattengono il sapere antico che le generazioni future riceveranno in dono. Mani, mente e cuore, in relazione costante, fondano legami indissolubili tra passato, presente e futuro.
In una modernità individualista, incerta, vulnerabile contrassegnata da rapporti liquidi ed evanescenti, le donne di Cottanera restano, con la stessa robusta determinazione della roccia vulcanica, strette intorno alla loro tenacia, schiettezza, immediatezza e genuinità d’animo, negli occhi profondi, brezza d’Oriente, riflessi d’immenso e notti stellate.
Azienda Cottanera
Nei sessant’anni di presenza sull’area etnea e nei centodieci ettari dedicati alle viti, Cottanera ha scritto la storia del vino sul pianeta Etna. Al momento del primo insediamento, lungo le pendici della Montagna, la famiglia Cambria, originaria di Messina, dedicò i suoi sforzi al vasto noccioleto. Negli anni a seguire i noccioli, progressivamente, lasciarono il posto all’uva, considerata maggiormente redditizia e più vicina alle esigenze commerciali. Incastonata tra il Mongibello e la catena montuosa dei Nebrodi, nei pressi del suggestivo borgo medievale di Castiglione di Sicilia, l’azienda vitivinicola Cottanera è una realtà molto apprezzata che si impone per l’elevato volume di wine export in paesi europei, extraeuropei e all’interno del mercato nazionale.
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A Contrada Zottorinoto viene prodotto il suo imperdibile rosso top, un cru di Nerello Mascalese dal corpo floreale e fruttato con insolite note speziate di vaniglia e tè nero.
L’agglomerato di edifici destinati ai vari settori appaiono in perfetta sintonia con lo splendido panorama circostante. L’eleganza degli esterni, così come degli interni, fanno di Cottanera un luogo di estremo fascino.
Mariangela Cambria, insieme ai fratelli Francesco, Emanuele e allo zio Enzo è alla guida della società. Si occupa di marketing e comunicazione. Da poco è stata eletta Presidente di Assovini, associazione che, in Sicilia, conta più di 100 aziende affermate in ambito enologico.
Dimora Cottanera
Da settembre 2023 un nuovo progetto che prende il nome di “Dimora Cottanera”, coniuga ospitalità di charme e memorie d’infanzia. Le camere tra i vigneti, arredate con classe e stile contemporaneo, sono il risultato di un attento recupero di quegli edifici che fungevano da magazzini. Un posto dove ritrovare benessere e coltivare pace interiore.

Dalla vertigine della rovente lava palpitante alle stanche sciare millenarie nel cui ventre risiedono oscure fucine e sotterranee divinità e la natura suprema conserva il suo profilo indomito, il vino continua a regalare emozioni in un compendio di passione, cultura, leggende e intimo desiderio di riscatto.

Donna dai molteplici interessi, si divide tra l’insegnamento e la lettura, la scrittura, la poesia, la pittura. Ama tantissimo la natura e non perde occasione per fare lunghe passeggiate immersa nel silenzio di un bosco o nel fascino di una spiaggia solitaria. Dal 2018 è autrice del blog “Guardo a Sud” dove, oltre alla bellezza della sua Sicilia, descrive luoghi, persone e situazioni accomunati dal rispetto per il Pianeta e la cura dell’ambiente. E’ un’appassionata wine lover e le visite in cantina rappresentano per lei veri viaggi di scoperta da cui trae spunto per costruire storie e originali racconti.
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